- Autor
- Sangallo, Giuliano <<da>>
- Zdekauer, Lodovico
- TitelIl taccuino senese di Giuliano da San Gallo
- 49 facsimili di disegni d\'architettura, scultura ed arte applicata
- Erscheinungsjahr1902
Kapitel
Descrizione del Codice5 Introduzione9
Tafeln
3. A s. A San Zeno in Pisa. Sul piano del eornieione traluee la serittura del foglio precedente (2 t). Misure dall' alto in basso: sol. I. d. 4· La lunghezza non è indicata. sol. 3 (altezza), sol 4. d. 4 (aggetto). sol. 1. d. 4 (altezza), sol 1. d. 10 (l' ovolo) 8. 6. sol. 4. d. 4 (altezza), sol. 8 al tuto de lo agieto. 6. sol. 3. d. 8 (altezza), sol. 2. 8 (aggetto). sol. 1 ? ... (altezza), sol. 2. d. 8 ( « ). sol. 2. d. 4 (altezza) 2. 4. - sol. 2. 4 ( « ). sol. 3 (altezza), sol. 2. 8 ( « ). sol. 2. d. 8. sol. 1. d. 6. A d. CAESAR · DIVI · I. · F. · AVGVSTVS PONTIFES · MAXIMUS · IMP. · XII · COS. · XI TRB. · POT · XIV · AEGYPTO · IN · POTESTEM POPVLI · ROMANI REDACTA · SOLI · DONUM DEDIT. QUESTA PIGAMA (*) SOPRASCRICTA SI È NELLO OBELISCO DI CHANPO MARZIO. Realmente la detta iscrizione si trova ancora oggi sulla base dell' obelisco in Piazza Montecitorio; ma è tascritta assai male. II testo esatto, è riferito nel Corpus lnscriptionum latinarum. VI. I . N.° 702. Si osservi pero, che, se veramente si tratta dell' obelisco in Piazza Montecitorio, la iscrizione non può essere copiata prima del 1511; perchè quest' obelisco solo in quest' anno fu ritrovato. Vero si è, ehe la iscrizione dell' obelisco di Piazza del Popolo è identica colla nostra; ma questo fu trovato solo nel 1587, nel Circo Massimo. Cfr. il Corpus citato, al N.° 701. · 4. La 4.a pagina del Taccuino contiene il disegno d' un modello della Rocca d' Ostia, che fu discusso da ALBERTO GUGLIENOTTI, Della Rocca d' Ostia e delle condizioni dell' Architettura militare in ltalia prima della calata di Carlo VIII (Dagli Atti dell' Accademia archeologica, Tom. XV. Roma, I862), lavoro lodatissimo, del quale ci siamo serviti a pag. 15 dell' Introduzione, per descrivere la costruzione della fortezza d' Ostia. Le parole esplicative sono queste: PONTE ISPINA - ARNO - C1TADELA DI PISA CIOÈ LA NUOVA. Le misure sono chiare, nèammettono una semplice trascrizione. 5. A sinistra la pianta della fortezza di Pisa. Intorno all' edifizio centrale si trova un cerehietto colle seguenti parole: Questo è uno andito di legno. I fossati cireostanti sono pieni di acqua; sono aeeennati i ponti che condueono ai rivellini. A destra e sinistra le Istanze da Provigionati. Infine all' esterno è accennato l' Argine. In cima, all' estremo margine, traccie della seala: senza altre indicazioni in eifre. L' edifizio a destra l' abbiamo cereato invano tra i monumenti d' Italia e di Francia. È un progetto grandiosissimo d' una chiesa a tre navate, con una corona di cinquanta cappelle: forse per San Pietro. 6. A s. da basso: El fondamento de Quliseo, el tutto l' è 85 al punto. Dal basso in alto : B. XXllll DA LA BASA A LA CH(O]RNICE. Spaccato. Ad. La Faciata del Chuliseo di Roma. In cima un tentativo di ricostruzione dei pilastri che servivano per le antenne. Cfr. quel che si disse . del teatro d' Orange a pagina 23 dell' Introduzione. È notato sulla eolonna di mezzo del piano terreno : ½ tonda ; in primo piano: ½ tonda; in secondo piano: ½ tonda; all' ultimo piano, per due volte: piana (pilastro). - Senza misure. 7. Due disegni del Colossco ; una sczione o spaccato trasversale e la pianta. Al di sopra della pianta, scritto a senso inverso : Del una pele (?) di fuora al altra per chotisto verso sono br. 315 1/1 misorato a pimto. Questo di 24 di Luglio 1513. Al di sotto: Da ima parte al altra de la pele (?) di fuora per [chotisto ?] verso del -Chuliseo di Roma sono bracc. -: 263 1/1 misurato a punto. Vi sono varie rasure sul f. 7r ; ma risalgono al tempo dell' artista. In cima, avanti al numero 7, una scala decimale. 8. A s. La faciata del Antoniana da lato di dentro di Roma. A d. A Viterbo. Un tempio che serve per bagnio. 9. Sono grotteschi, presi senza dubbio da stucchi romani, ma ehe sarebbe difficile a identificare, avendo il maestro, nel riprodurli , ricostruito una buona parte, aggiungendovi di suo, quanto gli pareva opportuno. 10. Dettagli del -Coliseo, e dell' obelisco di San Pietro. In cima : La pala è giosa (?) (a d.) sol. 4 2/ 3 (a s.) br. 3 1/ 3• Larghezza dell' obelisco in cima: so!. 3 1/10. In fondo: so!. 4 2/ 3• La parola sopra a questa misura non è chiara. Sembra dica : liguccia (?). Altezza del fusto: br. 42. Lungo l' obelisco: - DIVO · CAESARI · DIVI - FILI · AUGUSTO TI · CAESARI · DIVI · AUGUSTI · F. · AUGUSTO SACRUM. In corsivo, a rovescio: La ghugli"a di Roma. e sotto: tute br. fiorentine. In fondo : A d. in cima : Pesa libre 3137625. La punta de la guglia di Vatichano in Roma. Al basamento della colonna di mezzo : Chome posa la prima cholona del chuliseo. 11. Sono grotteschi, presi senza dubbio da stucchi romani, ma che sarebbe difficile a identificare, avendo il maestro, nel riprodurli , ricostruito una buona parte, aggiungendovi di suo, quanto gli pareva opportuno. 12. A d. sotto l' impalcatura: Chome si mu[ove] la champana de la chupola di S. Liperat«. Si tratta evidentemente dell' antica chiesa centrale di Firenze. Altre suonerie di campane vedi a fol. 15 . 13. Le parole sul cornicione sono svanite. In mezzo: A San Zeno in Pisa. Un titolo di letare antiche. A basso: In Provenza a Simela (*). preso. a Niza . A 1.0 M[iglio]. Cità. anntica, è ora disjata. Eravi uno teatro. 14. In lettere maiuscole, accanto al capitello, in basso: APRESSO AL PONTE TEVE RONE, SEPOLCRO ANTICO. Sull' architrave, in corsivo: Questo chapittelo chore per tutto. Sul dado de! capitello : Opera donicha. A d. in lettere maiuscole: UNO PARTIMENTO D' UNA VOLTA ANTICHO A ROMA. 15. A s. in basso: Dettagli del Palazzo Savelli in Roma. È ; righolino de la cholona si è den. 10. Fregio sol. 4 den. 8. Andrai dirieto a' numeri. La meta del chapitelo del Palazo di Saveli, doricho, in Roma. In alto: Chapitelo doricho a San to Piero in Grado, a Pisa. Accanto alla rosetta: 1 2 rose. A d. in cima, al di sopra del capitello, nel punto in cui il manubrio è attaccato al capitello : Pionbo. All' anello: Per chontrapeso ( . . . ) ? Sotto la campana: Chome ista el somare de le chanpane di Santo Pietro di Roma. Attraverso Je funi : Le [uni vano insino in cima. Attraverso il pilastro : Ogni parte è minore 4/3 che la propia 16. Particolari di edifizi romani. A s. A Termine. A d. due edifizi centrali (tombe). l1 primo: Fuora di Roma I meglio. l1 secondo: Fuora di Roma in verso Marino. III. M[iglia]. Senza misure; però traccie di scala, in cima. 17. Altri edifizi centrali, romani. 11 primo: A le III pergole di là da Napoli. II secondo: A Chapova vecchia. 18. A s. Pianta, forse del palazzo progettato per il Re di Napoli. Le lettere C. H. S. indicano, sembra, la destinazione dei vani. A d. la pianta del Panteon: S.a Maria Rotonda in Roma nel cerchio di mezzo . 19. A s. Le quatro tori sono pe1· punteli de la tribuna. Ai quattro angoli la parola: Tore. Nel tondo a destra : Tuto di porfido. Sotto il colonnato in fondo : Santo Lorenzo di Milano; si dice fu el tenpio di Merhurio. 20. Una mano del Cinquecento avanzato scrisse in cima alla r. facciata di questo f. le seguenti parole: Di mano de Marina l' opera [ sanese ?]. a cui, nella riga sottostante, altri aggiunse: Anzi senza . . . (?) ... Le ultime due parole sono quasi interamente corrose e illeggibili. Sul frontone dell' edifizio romano alcune lettere senza nesso: VSDAROA HCBVIN VIL per segnare il posto dell' iscrizione. 21. È questa, a mio avviso, un' altra pianta per la Sapienza di Siena, come accennai nell' Introduzione. Le proporzioni sono le seguenti: Nel Piano terreno: Cortile a colonne : br. 25 ; larghezza dei portici : br. 7. Sale JateraJi innanzi alle scale, di fianco: br. 12. Sale laterali dietro Je scale, di fianco: br. 29 di lunghezza, br. 12 di larghezza. Delle tre stanze minori di mezzo Je due laterali hanno ognuna 13 br. di lunghezza e 12 di larghezza; quella di passaggio nelle sale di fondo ha br. 16 x 12 Le stanze di fondo (4), ai fianchi dell' edifizio, piccole, hanno br. 9 x 8; e sono divise per mezzo di un corridoio di br. 3 dal gran vano di centro, ehe doveva essere bellissimo, ed ingegnosamente disposto, perché comprende due aule in cui è accennata Ja cattedra; mentre la sala di mezzo sembra avere servito da Refettorio. Le sue dimensioni sono di 12 x 15. Essa combina, attraverso una stanza irregolare (6 x 7), probabilmente Ja dispensa, colla cucina (10 2 / 3), disimpegnata per via di un corridoio di br. 2 ehe rasenta il muro esterno dell' edifizio, e che conduee nella sala di passaggio (16 x 12), in comunicazione col cortile. Notevoli anche le latrine, aceanto alla cucina. La Pianta di sopraè piu semplice. Le celle, ai fianchi, hanno 6 X 8; la larghezza dello scalone principale, a due branche, è di 3 braccia per branca; il corridoio che comunica colle celle, è di br. 4. Le altre modificazioni sono poche e insignificanti e risultano dalla riunione di qualche vano, conforme lo ceopo a cui deve servire. 22. A s. La Pianta di Santo Lorenzo fuori le mura. A d. In cima: L. di San Giorgo in Roma: ed è quadro. Sul frontone : Questo è si dice che è la rcho di Decio in Roma. 23. Particolari dell' Arco di Orange. Ne hanno trattato: ]ULES DE LAURIÈRE ET EuG. MÜNTz, Giuliano da San Gallo et les monuments antiques du midi de la France au XV si ècle (nelle Memoires de la soci ète nationale des Antiquaires de France, tom. XLV. 1885). Con tavole. In fondo: LA TESTA DA ORANGO. In mezzo all' arco centrale : 8 2/ 3 vano da l' uno pilastro a l' altro br. 8 2 / 3• N ell' arco di destra: Da cholona a cholona br. 8 2 / 3. Sul tondo dei tre archi: Fogliami. Sul frontone : L ' istorie di [ Giudei ?] . Sulle colonne di fianco : 1. ° 1/ 6. 24. A s. IMP. CAES. FL. CONSTANTINO. MAXIM P. F. AUGUSTO. S. P. Q. R. QUOD INSTINTU. DIVINITATIS. MENTIS MAGNITUDINE CUM EXERCITU SUO TAM DE TIRAMNO QUAM DE OMNI FACTIONE UNO TEMNPORE (!) IUSTIS REMPUBLICAM VLTUS EST ARMIS ARCUM TRIUMPHIS INSIGNEM DICAVIS (!) È accennato sull' arco stesso il posto delle Istorie (cioè dei rilievi); poi la sopra deta pigrama e le parole votis X (s.) e votis . XX (d.). In fondo: In Roma. A d.: Prospettiva di fianco, con accenno di lstorie e le parole : La Testa del arco ; e la basa. 25. A d.: sul frontone, in mezzo a " Istorie ". IMP. CǼESARI DIVI NERVAE FILIO NERVAE TRAIANO OPTIMO AUG. GERMANCO (!) DACICO PONTIF. MAX. TRIB. POTEST. XVIII. IMP. VII. COS. VI. P. P. FORTISSIMO. PRINCIPI. SENATUS. P. Q. R. Nel fusto delle colonne: " Tonde ". In mezzo all' Arco : . A. A BENEVENTO A. d.: La testa del archo, con indicazione dei rilievi (lstorie). 26. A d. Questo è l' archo d' Aqino preso a Napoli. Sul pilastro : piano. Sulle colonne: to11da. 27. Studi di edifizi centrali. A s. in cima, ripetuto due volte: Trebuna ; e nell' interno: tutto pieno. Nel centro, la misura : B. XVI. Ai fianchi: IN BOTE B. XXVIII. II corridoio di mezzo : B. VIIII. In mezzo : El Tulo (sic) da Baia di là da Pezu[o]lo a Napoli. A d. Pianta del S. ° Giova11i di Pisa. Sono segnate le misure dei pilastroni : br. 1 2/ 3 el fuso; la largbezza dei colonnati: br. 7 i/4 ; e il diametro complessivo in br. 51. Infine lo spessore de! muro esterno in br. 4 1/1. A destra: misure dei "gradi del chuliseo da Chapua vechia "; ed uno sebizzo di tettoia. 28. lI disegno della fortezza a s. sembra più ehe altro un progetto. l rilievi a d. derivano in parte da qualche colonna o arco trionfale, e quello di mezzo mostra appunto un barbaro inginocchiato innanzi al duce romano, per rendergli omaggio. II bassorilievo in fondo, coi Satiri e Centauri, pare invece derivato da qualche sarcofago 29. Intorno a questa pianta della " Sapienza per [il] chardilale di Siena " (Pianta terena e Pianta di sopra) vedi quanto abbiamo detto nella Introduzione, e nella illustrazione della Tavola XXI 30. La stessa osservazione come per la Tavola precedente (XXVIII) si può fare per i rilievi di questa. Quello superiore deriva da qualche sarcofago o da qualche vaso; l' altro , inferiore, rappresenta il passaggio di un fiume, preso da qualche arco o colonna trionfale. A d.: misure de! " Duomo di Pisa" ed in fondo de! " Chanpanile di Pisa ". Questo disegno mi sembra eseguito con mano incerta e tremante, e deve appartenere agli ultimi anni di vita del maestro 31. A s.: Grotteschi. A d. la pianta di: " S. ° Istefano ritondo in Roma ". Senza misure. 32. A s. in alto: Se la cholona chorintia è 20 piedi, fa l' architrave dele 13 parti l' una; se 'l è 25, dele 12, se 'l è 30, dele 11; s[e] 35, dele 10; se 'l è 4 [0], dele 9· La ragione de li portichi è questa: e' vole esere libero da 3 parti, e sarà chopioso di cholone, purchè si facia chiamato ordine istretto. [Se] sarà istretto, sara una groseɀa 1/2 di cholona el vano dal una cholona al altra; e se sarà ordine largho, e per la radità de_ le cholone, che l' architrave non si spezasi, sarà el vano 3 groseze de la cholona, aggiuntovi de l' otto parte le 3. de la cholona. El terzo ordine, chiamato leghante, si parte .2 . groseze el vano e una quarta parte e la cholona. El quarto ordine, s' eli è istretto, sara 2 groseze el vano de la cholona, e s' eli è lato, serà ·]· groseze el vano de La cholona. Lungo il fusto della 1. • colonna: Se 'l è 20 piedi, parti in .13. Nel fusto: Tutte queste 1/2 chorinta. Sotto il fusto: Di .13. parti dane 1.• A[rchitrave]. Lungo il fusto della 2.• colonna: Se 'l e 2 0 piedi, parti in. 13. Nel fusto: Tutta questa ionicha. Sotto il fusto : De le 13 parte dane una a l' architrave. Nel terzo fusto: Tutta questa doricha, cioè basa, chapitelo e 'l fuso. Sulla base: toro astragono trochilo toro printa ovoi pri11ta Sulla colonna, da bassa: di cha[… fiari] (?) in Roma. 33. M. s . D. M. M. ANTONI lLVPIPR (sic) PATRICil AVGVRISQV EST VRBI FACIAM. P . Sepoltiira. per la via da Ostia . Ad.: A S.a Maria del Popolo. Misure : Acroterio : 1 sima: 5 timpani: ] corona: 6 cimasa: 20 architrave: 9 e 6 ovuli: 8 34. A s. in c1ma: Fuora da la porta a S. Agniesa 2 Milia. Tutta di mattoni A s. lungo la sagoma della cornice: s. 1 °1/3 grosa la cholona di Foro imboario Attraverso l' edifizio: Vano br. 9 in bote. Sul fusto della colonna : A' Saveli, in Roma, Capitelo. ad.: minuti (?) Sotto : (?) br. uno posa la cholona. A d. Sulla base: toro astragono trochilo toro printa ovoi pri11ta Sulla colonna, da bassa: di cha[… fiari] (?) in Roma. 35. A s. in cima: Nomi e vochaboli di Vetruvio: Acroterio Sima Tinpani Chorona Cimatio Denticholi Tema Coeforos (?) Tema Chmatio Fastigio A traverso: Epistilio. Fra le due colonne: Ioniche, di dua misure. A d.: IN PROVENZA. In basso : IONICA. 36. A s. in cima sulla cormice: A Spoglia-cristi in Roma. Sul fregio di mezzo, in lettere maiuscole: FORO IMBOARIO IN ROMA. Sul triglifo: Tigriffe. Fra Je mensole in fondo: Vano tra l' una mensola e l' altra di Foro lmboario. A d.: FUORA DI ROMA OPERA DORICHA. In basso: CHAPITEl.0 DI CHASTELO / SANTO AGNIOLO DI ROMA. 37. Disegni di soffitti. 38. A s. Lettere di Alfabeto, in caratteri capitali de! primo secolo dell' impero romano, tranne qualche aggiunta o ricostruzione imaginaria come l' Y. A d. Disegni di elmi, ed altri ornati: sembrano derivati da stucchi o da rilievi, certo non dagli oggetti stessi, che rappresentano. 39. Tra i disegni di questa tavola possiamo identificare il pileo in fondo e qualcheduno dei mostri marini : tutti presi da monumenti romani. 40. A d. CASTORO. (Sembra un malinteso, per chimera). In fondo; sui framm . architettonici: di foro imboario 41. A sin., in lettere maiuscole: In monte Chavalo. Doricha. In Roma. (Tre volte ripetuto). In fondo sullo spaccato: Tanto l' architrave e 'l fregio e la chornicie chavasi de la meza cholona da pie. A d . sotto la maniglia dell' organo: Uno chavalo. Lungo Ja torre: La tore degli Asineli in Bolognia, alta da tera a la somita de la pala br. 170 .fio1e11tine. È un disegno ehe si trova pure nel Codice Barberiniano. Senza misure. 42. Sul forno; e prec. sulla gratella: Dove si fa fuocho. Sotto: Dove chade la cenere. In basso: tutto ... ato (?) dinanzi. - lstillatoio. In alto; a d.: choperchio; e sopra i bucbi: isfiatatoio. 43. 44. 45. 47. 48. 49. 50. A s. Prospetto schematico di due mulini; l' uno, nel piano di sopra, mosso da due uomini, l' altro da un cavallo girante. Essendo qui maggiore la forza motrice, anche la trasmissione è più semplice, in quello invece più complicata. Nel mulino di sotto è indicato anche il numero dei denti si nei rocchetti quanto nella ruota, e che sta come 1 : 2 : 8 (6 : 12 : 48), indicando cosi la velocità del movimento. A d. lI girarrosto, sbozzato a destra della tavola, ha questo di speciale, che agisce automaticamente. La stessa corrente d' aria calda, che sale per il camino, muove un sistema di palette disposte orizzontalmente intorno ad un' asse, fissata nel muro di fondo de! camino e che porta all' estremità inferiore un rocchetto, il quale, a sua volta, per mezzo d' un ingranaggio a denti, abbastanza semplice, e composto di due ruotelle e di un altro rocchetto, muove il girarrosto. Così la stessa fonte di calore, che serve per cucinare, mette pure in moto lo spiede. 51. A sin .: A fare istucchi da metere in su leg11iame . Togli: Gieso, cienere, farina, chola di spichi, cimatura; e poi s' apicha chola chola e bulete. Chi •volesi dare e’lustro a pietre di mischio forte, cioè: porfido , serpentino o altri mischi, togli del olio de le mandorle e gieso di Tripoli, e fare chome 1 ." savore, e ugni la deta pietra e la [s]ciala stare chol detto unto adoso una notte. E poi togli del pionbo, e istropigiala delta prieta forte tanto quanto puoi, e a questo modo piglia e' lustro. A fare istucho da rachonciare nasi o boche o tes te di marmo. Togli ciera biancha e masticho da de11ti e marmo maci11ato, e sarà fatto.